Teatro di Strada

Bus Stop

Una fermata dell’autobus, un giorno qualunque. Un uomo dall’aspetto mesto e trasandato si trascina stancamente verso la panchina su cui aspetta l’autobus tutti i giorni. Lentamente si siede e, come sempre, si addormenta (per comodità lo chiameremo "il bradipo"). Compare un secondo individuo, dall’aspetto impiegatizio, ma decisamente più ordinato nel look, probabilmente troppo ordinato! (quest’ultimo sarà "l’agitato").

Appunto

Entrano in scena, l’artista a cavallo del suo baule, il maestro che lo spinge. Dai bauli escono ogni sorta di oggetti e di strumenti. La musica dal vivo è originale e molto dispettosa. Citazioni più o meno poetiche accompagnano ogni gesto. In verticale, con la testa dentro un libro, l’artista si presenta: "sono il saltimbanco dell’anima mia", dice...

Klinke

Lei viaggia il mondo in una scatola, lui è pronto a tutto pur di star lontano dai problemi… Un corteggiamento mozzafiato per una bizzarra storia d’amore. Tra scatole, scale e valigie, nel ritmo prevedibile del quotidiano spunta l’insolito gioco di KlinKe: un diablo per brindare, una cascata di calzini, uno scambio di clave “all’arrabbiata” e un tessuto intrecciato di poetiche acrobazie. Cosa potrà mai succedere al confine sottile tra poesia ed euforia se si è in balìa degli equilibri più incerti?

Sconcerto d’amore

Un concerto-spettacolo surreale condito di gag, acrobazie aeree, giocolerie musicali, prodezze sonore e tanta comicità. Nando e Maila sono una coppia di artisti: musicista prostrato lui ed aspirante attrice-musicista lei eternamente in conflitto sul palcoscenico come nella vita. I due hanno fatto una scommessa: diventare musicisti dell’impossibile trasformando la struttura autoportante, dove sono appesi il trapezio ed i tessuti aerei, in un imprevedibile orchestra di strumenti.

Un treno di perchè

Un padre ed il suo piccolo stanno giocando con un trenino. Il padre è sommerso dai tanti perché del suo bambino. Un po’ negandosi, un po’ stando al gioco affiora il ricordo di Rocco, amico d’infanzia e del suo papà ferroviere. Un papà ferroviere, forse capotreno, che aveva sempre voglia di regalare storie a grandi e piccini. Il paese di Rocco erano poche case tra un pascolo e un campo di grano: la scuola, la chiesa, la piccola piazza e la stazione. Tutta la vita era lì.

Microcirco

Il più piccolo Circo del mondo con il più grande dei piccoli spettacoli. La parodia in chiave poetico teatrale di un vecchio circo durante il suo viaggio di paese in paese. Un circo-giocattolo, che regge sospesi tra stupori e risate, momenti di autentica poesia capaci di annullare la distanza tra attori e pubblico. Ognuno può essere chiamato a diventare protagonista al centro della pista, sotto i riflettori.