MARIO LODI

Mario_LodiMario Lodi (Piadena, 17 febbraio 1922 – Drizzona, 2 marzo 2014) è stato maestro, scrittore e pedagogista. La vita di Mario Lodi ha interpretato culturalmente la ricostruzione dell’Italia sulla pedagogia e sul mondo della scuola e dei bambini attraverso un impegno concreto e quotidiano. In questo contatto quotidiano con i bambini, con la loro osservazione partecipe, Lodi ha ridisegnato il valore educativo della scuola, cambiandone aspetti e metodologie. Fin dal dopoguerra ha unito cultura e impegno civile, insegnamento e osservazione, cercando di eliminare dalla scuola ogni atteggiamento autoritario e di mettere invece al centro il bambino.

Nel 1989, con i soldi del Premio internazionale Lego, fondò l’associazione “Casa delle arti e del gioco”, un laboratorio di studi e ricerche sulla cultura del bambino che promuove “la formazione degli insegnanti e dei cittadini fondata sui valori della Costituzione italiana”.

La sua esperienza pedagogica si ispirava al pensiero e all’opera di Célestin Freinet e alla “filosofia” della cooperazione. Esponente di spicco del Movimento di Cooperazione Educativa, si era affermato a livello nazionale negli anni Sessanta per aver pubblicato libri di racconti e fiabe scritti con i suoi stessi alunni. Tra i suoi libri si ricordano particolarmente Cipì, La mongolfiera, L’orologio azzurro, Bandiera, diventati veri e propri best seller.

Nel 2006 ricevette il premio Unicef per l’impegno dedicato ai diritti dei bambini e a una scuola migliore.

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 SERATA DEDICATA A MARIO LODI

DALMINE| Piazza Matteotti (Biblioteca)
domenica 15 giugno

La serata è stata pensata per rendere omaggio a questo grande scrittore italiano. Ad impreziosire l’evento uno dei più significativi e rappresentativi, nonchè uno dei più bravi, narratori a livello nazionale: Roberto Anglisani.

ore 20.30

QUEL PAESE SBAGLIATO… NON LO È NENACHE UN PO’

Lettura teatrale di alcuni brani tratti da “Il Paese sbagliato” di Mario Lodi
eseguita da Roberto Anglisani

Accanto alla “Lettera a una professoressa” scritto da Don Milani sull’esperienza della Scuola di Barbiana, il “Paese sbagliato” di Mario Lodi, offre l’immagine concreta di ciò che può diventare la scuola quando usa la libertà espressiva e lo stimolo alla creatività come strumenti pedagogici.
“Il paese sbagliato”, è il diario della esperienza quotidiana di un maestro della Bassa Padana, che si impegna a creare, attraverso un costante dialogo con i ragazzi, un metodo critico per leggere la realtà che li circonda.
L’aula rappresentava la società e a scuola si sperimentava la base del vivere civile. Il maestro doveva formare il cittadino responsabile”.
Il maestro Lodi voleva creare una scuola in cui ci fossero collaborazione al posto della competizione, il recupero invece della selezione, la ricezione critica piuttosto che l’ascolto passivo.
…mettere al centro della scuola il bambino liberarlo da ogni paura, dare motivazione e felicità al suo lavoro, creare intorno a lui una comunità di compagni che non gli siano antagonisti, dare importanza alla sua vita e ai sentimenti più alti che dentro gli si svilupperanno”. (Mario Lodi)

ore 21.30

CIPÌ MANUALE DI VOLO

Elsinor Teatro (Milano)
di Mario Lodi e Anna Maria Ponzellini
con Raffaella Meregalli e Anna Maria Ponzellini
regia Anna Maria Ponzellini

Due amiche giocano spesso insieme, si divertono a vivere le storie scritte nei libri, amano in particolare quella di “Cipì”. Così, con gli oggetti indispensabili: un tavolo, una scopa, qualche passerotto meccanico, le camicie sfrangiate… iniziano la loro avventura fatta di gioie, paure, amici e nemici.
Ogni tanto coinvolgono anche i “compagni di tetto” che sono venuti a trovarle. Cipì è un piccolo passero, nato sullo spigolo di un tetto insieme a due fratellini. Non è un passerotto buono e ubbidiente, si mette spesso nei pasticci perché è molto curioso, la mamma lo mette in guardia e lo aiuta nei momenti di maggior pericolo. Cipì scopre il mondo vivendo forti emozioni: conosce Margherì, il gatto, l’uomo e… Passerì, con cui fa un nido di piume. L’esperienza che ha accumulato nella scoperta del mondo lo rende scaltro e attento tanto da diventtare un eroe.