Di e con Ferruccio Filipazzi
Lui si chiama Bianco ed è un gatto. Insieme con il papà, che gli insegna le cose fondamentali della vita come il colore ed il ritmo, vive in un brandello d’orto scampato non si sa come al devastante abbraccio di cemento della città. L’orto è di proprietà di un signore chiamato “il Capitano”, che lo cura con passione e vi alleva le sue galline. Ma tutte le cose belle, prima o poi, hanno una fine: l’orto del Capitano viene fagocitato ed inglobato nella città e così Bianco si trova senza casa. Subito dopo si trova anche senza famiglia, perché decide di andarsene solo soletto per il mondo e diventare grande. Cosa che, a volte, può essere dolorosa e pericolosa. Ferito in una battaglia fra bande rivali, Bianco ha la fortuna di incontrare Ferrù, un uomo, ma soprattutto un amico. Grazie a lui, Bianco capisce che cosa significa essere amati e, confortato da questa esperienza che lo ha reso più forte e sicuro di fronte alla vita, continua il suo viaggio per il mondo. Da solo. Lo spettacolo si svolge attorno a scenografie essenziali, quasi macchie di colore.